giovedì 5 gennaio 2012

Pasticciata alla moda della zia Maria

Questa ricetta l'ho trovata negli appunti di mia mamma. Come si sa, le mamme si scambiano ricette con parenti e amiche, e questa deve essere il frutto di uno di quegli scambi.
Gli appunti sono molti scarni. Mia madre, tuttora, si ricorda i procedimenti a memoria e le dosi sono a occhio: un po' di questo, un po' di quest'altro. Anche i consigli si misurano a “un po'”: “Aggiungi un po' di quello, per favore!”. Un po' quanto? Un po'. E devi capire guardandola, osservandone gesti e tempi, che quel che conta non è l'apprendere trasmesso passivamente da un libro di cucina, ma il fare: provare, sbagliare, riprovare, assaggiare, togliere e aggiungere, fino a quando il sapore non ti sembri perfetto.
La ricetta è stata data a mia madre da mia zia Maria, la sorella di mio padre, ed è una sorta di 'pasticciata' in bianco che preparava la suocera di mia zia e a detta di mia mamma si tratta di un piatto eccezionale.


Ingredienti
Per questa ricetta servono un bel pezzo di magro di bovino, aglio, pancetta, lardo, chiodi di garofano, vino bianco, sale e pepe.

La preparazione è la seguente: bucare la carne e lardellarla con aglio e pancetta, salarla e peparla, poi metterla in pentola con la cipolla su cui saranno stati infilzati 2 chiodi di garofano, con il lardo e l'olio, coprire la pentola con un foglio la carta paglia, e sopra sigillare con un piatto dove si sarà versato del vino bianco. Cuocere al minimo, finché la carne non sarà tenera.

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