Verso l'olio extravergine di oliva in un pentola abbastanza capiente e fonda, aggiungo tre spicchi d'aglio interi privi della camicia, tre rametti di rosmarino avvolti e chiusi in una garza sterile, e inizio a far andar la fiamma bassa bassa. Nel frattempo aggiungo una fetta e mezzo di gambuccio tagliata erta e fatta a dadini, una salsiccia nostrana sbriciolata e infine il poco filetto di maiale che avevo, tagliato col coltello più affilato come se stessi preparando una tartare.
Sale e una spruzzata generosa di peperoncino siciliano, e via a cuocere col coperchio a sigillare la pentola. Pochi minuti, tolgo il coperchio e alzo la fiamma, la alzo al massimo quasi ad asciugare tutti i liquidi, e verso un mezzo bicchiere abbondante di vino bianco secco. Faccio andare ancora un po', sempre senza coperchio, fino a quando nell'aria non si avverte più l'odore dell'alcol del vino.
A questo punto abbasso la fiamma, verso i ceci precedentemente lessati con un po' del loro liquido di cottura (per chi ha poco tempo: vanno benissimo i ceci pronti della Coop, non sarà per questo che si finirà nell'inferno dei cuochi!) e faccio cuocere a piacimento. C'è a chi piacciono i ceci belli croccanti, chi invece preferisce che si sciolgano in bocca, e io sono per questa seconda scuola.
Si serve caldissimo. Per decorare e per gustare meglio: un goccio d'olio crudo e un rametto di rosmarino sul bordo del piatto.
Giovanni
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